🗓 31/01/23 👤 Natalie Wendt, Biggy Le

Adeguamento dei prezzi - febbraio 2023

La trasparenza è uno dei principi fondamentali di KoRo. Ecco perché vogliamo spiegarvi esattamente come e perché presto dovremo aumentare alcuni dei nostri prezzi.

Adeguamento dei prezzi - febbraio 2023

Il 2022 ha posto molte persone (e anche noi in quanto azienda) di fronte a nuove sfide. Tuttavia, il nostro grande obiettivo resta quello di offrire a voi, i nostri clienti, un buon rapporto qualità-prezzo. Grazie all'aumento del volume delle materie prime acquistate e ai prezzi d'acquisto conseguentemente migliori, ai contratti esistenti che ci hanno protetto da un aumento dei prezzi e all'ottimizzazione dei costi interni, i prezzi di KoRo 2022 sono aumentati in media solo del 2%. Siamo lieti di essere riusciti a proteggervi da un forte aumento dei prezzi per un così lungo tempo. A titolo di confronto, l'inflazione media dei prodotti alimentari in Italia è stata del 8,7 % nel 2022.

Attualmente, tuttavia, stiamo assistendo a un ulteriore aumento dei prezzi di acquisto dei nostri fornitori, a un aumento dei prezzi dei nostri concorrenti e a un aumento significativo dei nostri costi energetici e logistici. Purtroppo questo ci costringe a modificare i prezzi di alcuni prodotti a partire dalla fine di questa settimana (10.02.2023).

In media, dovremo aumentare i nostri prezzi di circa il 6% per continuare a offrirvi i prodotti migliori. Il motivo, tuttavia, per cui non adatteremo tutti i prezzi allo stesso modo, ve lo spieghiamo qui di seguito.

Come calcoliamo i nostri prezzi?

I nostri prezzi di vendita sono calcolati in base alla combinazione di diversi fattori, ad esempio il prezzo di acquisto e la concorrenza. Se non avete ancora letto l'articolo del nostro blog sul calcolo dei prezzi, potete leggerlo qui.

Adeguamento del prezzo

Motivi decisivi per determinare i nostri prezzi aggiornati sono l'aumento dei prezzi di acquisto dei nostri fornitori e l'aumento dei prezzi dei nostri concorrenti. Ma ora c'è un altro fattore che ha un effetto indiretto sui prezzi di acquisto, sulla concorrenza e sulla situazione finanziaria dell'azienda: l'inflazione. L'inflazione non può essere presa in considerazione nel prezzo con la stessa facilità degli altri fattori. Pertanto, dobbiamo procedere a un aumento generale dei prezzi.

Come si fa ad applicare un aumento generale dei prezzi?

Perché non aumentare tutti i prezzi in maniera generica di un importo di x%? Purtroppo non è così semplice, perché così facendo molti dei nostri prodotti non sarebbero più competitivi. Pertanto, preferiamo seguire la strada dell'aumento del margine minimo. In questo modo si ha come vantaggio il fatto che i prodotti aventi già un prezzo medio molto basso, subiscono un aumento di prezzo maggiore. Nella maggior parte dei casi, questi prodotti mantengono comunque un ottimo rapporto qualità-prezzo, e rimangono così ancora competitivi nel mercato. Al contrario, se la differenza di prezzo rispetto alla concorrenza per un prodotto è già bassa, allora aumentiamo il prezzo solo leggermente.

Per decidere quale aumento di prezzo scegliere, di solito esaminiamo tre scenari e confrontiamo alcuni prodotti per vedere quale scenario offre in media il miglior rapporto qualità-prezzo per i clienti. 

Margine minimo

Ecco un esempio di come potrebbe apparire il confronto tra scenari:

Prodotto

Prezzo attuale

Proposta di prezzo 1

Proposta di prezzo 2

Proposta di prezzo 3

Concorrenza

Farina di frumento tipo 550 1 kg

1,00 €

1,00 €

1,00 €

1,25 €

0,95 €

Crema di arachidi bio 500 g

5,75 €

5,75 €

6,25 €

7,00 €

3,55 €

Mango Brooks a strisce bio 1 kg

18,00 €

17,50 €

18,50 €

20,00 €

17,45 €

Cosa abbiamo dovuto aggiustare nel nostro calcolo?

Abbiamo dovuto modificare il nostro calcolo iniziale del margine minimo a causa dell'inflazione, perché sono sorti due problemi riguardo la quantità di diversi prodotti nel negozio:

Prodotti senza margine

Ci sono prodotti in cui la differenza qualitativa rispetto alla concorrenza è quasi inesistente e spesso è solo il prezzo a decidere dove i clienti acquistano il prodotto. Un esempio tipico è la farina o il latte di cocco. Per questi prodotti, non possiamo utilizzare il nostro margine minimo "normale" per calcolare il prezzo di vendita, perché in tal caso il prezzo di vendita sarebbe troppo alto e probabilmente genereremmo meno vendite. Per tali prodotti utilizziamo ora un calcolo separato del margine minimo. Questo calcolo include un margine così ridotto, tale da non rendere quasi nessun profitto per KoRo. Ma allora perché vendiamo questi prodotti? Vogliamo offrirvi una gamma di prodotti il più ampia e varia possibile e pur di farlo, su questi prodotti preferiamo scegliere la strada del profitto più basso.

Prodotti premium

Il secondo gruppo è costituito da prodotti per i quali offriamo una qualità significativamente migliore rispetto alla concorrenza o che sono addirittura unici sul mercato e quindi non hanno paragoni. L'acquisto di questi prodotti è spesso molto più costoso. Ne sono un esempio la nostra crema di pistacchio e la nostra crema di datteri e nocciole. Con il solito calcolo, adegueremmo il prezzo della crema di datteri e nocciole a quello di una crema di nocciole convenzionale. Ciò significa che con la crema di datteri e nocciole non otterremmo praticamente alcun profitto, poiché la sua produzione è notevolmente più costosa. Siamo convinti che la nostra crema di datteri e nocciole sia di qualità superiore alla media, che voi come clienti ne siate consapevoli e che siate disposti a pagare di più rispetto a una classica crema spalmabile a base di nocciole. Per questo motivo, ora esiste un calcolo separato per questi prodotti premium, il quale viene calcolato con un margine minimo più elevato.

Qui potete vedere un esempio di come i diversi calcoli differiscono tra loro:

Margine minimo

Sulla base di questi due calcoli, abbiamo adeguato i nostri prezzi alla situazione economica attuale. Ma come già sapete: i prezzi di KoRo non sono fissi e speriamo di potervi informare presto su una nuova riduzione.

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